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Wole Soyinka, Nobel per la Letteratura nel 1986, prende qui la parola per esprimere una posizione molto netta in merito alla questione della possibile riconciliazione tra ex colonizzatori ed ex colonizzati: lo fa parlando da scrit ... więcej
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Wole Soyinka, Nobel per la Letteratura nel 1986, prende qui la parola per esprimere una posizione molto netta in merito alla questione della possibile riconciliazione tra ex colonizzatori ed ex colonizzati: lo fa parlando da scrittore africano di lingua inglese - dunque da scrittore postcoloniale - e lo fa con la consapevolezza di porre una questione che riguarda l'umano in quanto tale. Ciň che č in gioco nel rapporto tra l'Africa attuale e coloro che discendono dai colonizzatori di ieri, infatti, tocca la possibilitŕ di definire i contorni di una memoria condivisa che possa divenire patrimonio della storia universale. La memoria della colonizzazione e della schiavitů non serve solo a far ricordare gli orrori di un passato che mostra quanto siano profonde e antiche le cause dei mali che affliggono il continente nero; né ha la funzione di far ricordare agli ex colonizzatori l'entitŕ del male commesso. Ben piů importante č il confronto con il complesso di atteggiamenti e di modi di sentire che hanno reso possibile la tratta degli schiavi e la conquista coloniale dell'Africa. Soyinka va perň oltre, non si ferma qui. Perché si possa realizzare una politica della memoria degna di questo nome vi deve essere anche una concreta volontŕ di risarcimento. La spoliazione subita dall'Africa con la tratta e la colonizzazione non ha solamente cancellato la dignitŕ dei popoli africani, ma ne ha anche precluso la via verso un'economia del benessere.
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