Kod: 13794828
Si snoda in queste pagine il racconto in versi di Sarajevo, la cittŕ del poeta: spazio urbano dei miracoli, dei paradossi e delle profezie, asilo di piccole esistenze senza storia e, insieme, ago sismico della Storia, sul confine ... więcej
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Si snoda in queste pagine il racconto in versi di Sarajevo, la cittŕ del poeta: spazio urbano dei miracoli, dei paradossi e delle profezie, asilo di piccole esistenze senza storia e, insieme, ago sismico della Storia, sul confine degli imperi. Sarajevo cittŕ crocevia, spazio del libero scambio di culture e religioni, umiliata e distrutta dall'assedio dei «quattro inverni» (aprile 1992-dicembre 1995). Sarajevo nuova Alessandria che, come Alessandria, vede bruciare le sue biblioteche e la multiculturalitŕ piegarsi sotto i colpi dei nazionalismi. Abdulah Sidran č il poeta di una cittŕ un tempo felice e della sua agonia, di un Paese che ha avuto la sua «etŕ dell'oro» e che č affondato nel sangue di una Storia sfigurata. Ma insieme al racconto della crisi e della dissoluzione del Paese composito degli «Slavi del Sud», i lettori troveranno in queste pagine anche l'eco di preghiere e testi sacri ebraici e musulmani, come il Kaddish per gli scomparsi e la prima Sura del Corano, al Fatiha, dove si celebra la sacralitŕ della vita quotidiana. Attraverso lo spirito del luogo, Sidran parla cosě al mondo e la sua voce diventa quella di una critica radicale, la sua scrittura il luogo di una ferma invettiva verso i tempi regressivi che viviamo. Questa poesia č il balsamo amaro per una popolazione ferita, non solo in Bosnia-Erzegovina: il grasso di lepre che porta in superficie le schegge piů profonde.
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