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Frédéric Queloz č nato a Parigi ma č cresciuto tra Oslo e Berlino finché a diciassette anni si stabilisce con la famiglia a Tel Aviv. Non č un ragazzo come gli altri, si sente confuso, sradicato, ed č sempre in lite col fratello p ... więcej
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Frédéric Queloz č nato a Parigi ma č cresciuto tra Oslo e Berlino finché a diciassette anni si stabilisce con la famiglia a Tel Aviv. Non č un ragazzo come gli altri, si sente confuso, sradicato, ed č sempre in lite col fratello piů piccolo. Comunica con difficoltŕ: non capisce i discorsi, č bloccato dalle sue stesse "frontiere", non afferra il senso delle parole e proprio per questo non si separa mai dal suo dittafono, con cui registra ciň che gli altri dicono per poi trascriverlo e assimilarne il significato, anche se il dittafono assume le sembianze di un dittatore, "perché le parole che profferisce non permettono alcuna contestazione, con la scusa che basta riavvolgere il nastro e riascoltare per verificare la loro esattezza". Da quando č arrivato a Tel Aviv, tappa finale del suo disorientamento, si č messo in testa di imparare l'ebraico per esplorare il mondo che lo circonda e perché sente che il linguaggio č una mappa in grado di dargli una direzione. Inizia cosě un affascinante viaggio dentro una lingua misteriosa, lungo le mura di una cittŕ costruita sulla sabbia, fino al vuoto della propria coscienza, intrappolata in un corpo che sarŕ per Frédéric l'unico territorio in cui abitare.
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